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lunedì 8 aprile 2019

Pane di Antonella


Arriva l'ora legale e ci si illude che le giornate siano soleggiate e con una temperatura piacevolmente mite, invece sono seduta sul divano con una copertina sulle gambe a scrivere di come avrei voluto passare la domenica. Va bene, non si può avere tutto, ma posso sicuramente fingere di essere fuori in giardino, al tavolo e gustarmi il pane fatto in casa con una fetta di buon salame nostrano.
La ricetta l'ho presa dalla pagina IG di Antonella, una amica virtuale che seguo da tempo.

Ingredienti

400 g di semola di grano duro
00 g di farina 0
250 ml di acqua a temperatura ambiente
12 g di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero 
10 g di sale



Preparazione

Per preparare il pane potete impastare sia a mano che con l'ausilio della plenetaria

In un bicchiere versare 100 ml di acqua, tolti dal totale previsto in ricetta, aggiungere il lievito, lo zucchero e mescolare.
Nella ciotola della planetaria mettere le due farine.
Appena il lievito si è sciolto, aggiungerlo alle farine e iniziare a mescolare l’impasto con l’inserto a gancio.
Aggiungere il resto dell’acqua all’impasto, tenendone da parte un po’ per sciogliere il sale. 
Aggiunto tutto il liquido, quello con il sale compreso (se dovesse essere necessario unire ancora un pochino di acqua), lavorare il composto per qualche minuto fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Trasferire il tutto sulla spianatoia leggermente infarinata e ripiegarlo su se stesso per 3-4 volte (come per fare le pieghe). 
Formare un panetto, tagliare la superficie a croce e metterlo a lievitare fino al raddoppio.
A lievitazione avvenuta riportare l’impasto sulla spianatoia, formare altre pieghe, dare la forma desiderata (io a pagnotta allungata) e appoggiare su una teglia foderata con carta forno.
Scaldare il forno a 225°C.
Raggiunta la temperatura, infornare per 20 minuti poi abbassare la temperatura a 190°C e cuocere per altri 20-25 minuti. 
Sfornare il pane, appoggiarlo su una gratella Rino a raffreddamento prima di tagliarlo e gustarlo.

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